ARCO DI S. DAMIANO

 

L’arco di S. Damiano, chiamato anche arco di Traiano, è tra i monumenti carsulani più noti e sui quali si è maggiormente focalizzata l’attenzione della critica, essendo noto già dal Seicento. Dell’originaria struttura a tre fornici si conserva solo parte di quello centrale, che ha una profondità di 1, 30 m, certo superiore a quella delle corrispondenti luci laterali, che dovevano essere anche più basse.

Lo zoccolo, a tre gradini sovrapposti, reca su ogni fronte dei piloni due aggetti. Tale particolare, insieme alla presenza di fori, farebbe pensare ad un rivestimento marmoreo.

 

L’aspetto dei fornici minori laterali è sconosciuto ma, grazie anche ad una tavola ricostruttiva del Rosini del 1836, si può ipotizzare che i passaggi laterali fossero più stretti.

Quasi nulla è possibile dire dell’aspetto figurativo e la perdita dell’iscrizione lascia nel dubbio la cronologia della costruzione, anche se è probabile che questa sia da collocare in età augustea.

La severa architettura dell’arco, la mancanza, quasi sicura, di una decorazione figurata, che è presente in genere negli archi di trionfo, stanno ad indicare che non era un monumento onorario, ma una porta d’accesso monumentale della città.

 

arco_ingresso.jpg (15518 byte)

 

A suffragare questa tesi è anche la presenza, subito dopo l’arco, di una serie di tombe monumentali che, per antica norma, sorgevano sempre fuori dall’abitato.

L’ipotesi che vorrebbe l’arco dedicato addirittura a Traiano è certamente da scartare in quanto nata soltanto dalla circostanza del ritrovamento di alcune monete di Traiano nascoste in alcune fenditure della costruzione.

 
torna

sali