LE RISORSE IDRICHE
L'Umbria è terra d'acque, di fiumi e di sorgenti. Ai piedi dei Monti Martani ne sgorgano
diverse e non è difficile ipotizzare che, duemila anni or sono, la cura delle acque
radunò in questo centro molte e molte persone.
Tali acque, note fin dallantichità per i loro poteri terapeutici, sono conosciute e
apprezzate anche ai giorni nostri.
Le sorgenti dell'acqua Sangemini in passato si trovavano nell' area archeologica di Carsulae,
poco più a monte delle attuali, che sgorgano tra Sangemini e Acquasparta. E
unacqua preziosa, nascosta in profondità nelle rocce di travertino, leggermente
carbonica, con sali di calcio e scarso tenore di cloro.
Anche lacqua Fabia, unacqua minerale bicarbonato-alcalina di proprietà della
Sangemini, con un'ampia commercializzazione, utilizzata per la cura delle insufficienze
epatiche, probabilmente sgorgava nel territorio carsulano in epoca storica. Oggi una delle
fonti si trova all'interno del Parco della Sangemini.
Altresì nota fin dallantichità era la Fonte dell'Amerino, che si trova poche
centinaia di metri al di sotto del borgo di Acquasparta.
Sapientemente dirottate verso l'abitato, tali risorse consentivano anche in età romana un
adeguato sfruttamento, volto a soddisfare le esigenze cittadine. Esigenza primaria era, ad
esempio, un sufficiente approvvigionamento idrico, in grado di far funzionare le terme cittadine.
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