STORIA DEGLI SCAVI

La storia degli scavi e dei relativi ritrovamenti è decisamente complessa: già a partire dal XVII secolo studiosi e collezionisti furono attratti dalle rovine carsulane.

Proprio al XVII secolo risalgono le primissime testimonianze di sopralluoghi sul territorio, che confluiranno poi in un nutrito corpus antiquario. I primi interventi sul sito carsulano si erano già verificati addirittura nel XVI secolo ed ebbero l’unico scopo di arredare con elementi d’eccezione Palazzo Cesi ad Acquasparta, motivo per il quale le prime fonti scritte si avranno solamente a partire dal secolo successivo; si tratta spesso di resoconti di viaggi o di carteggi i cui spunti venivano offerti da rinvenimenti nell’area della città.

Un documento cartografico del 1637, che mostra l’attraversamento di Carsulae della Via Flaminia, rimane, allo stato attuale, la prima fonte antiquaria. Data la loro natura non completamente "scientifica", gli scavi effettuati fino al 1881 furono assai discontinui. La situazione migliorò in parte dopo tale data, quando un maggiore rigore scientifico caratterizzò le campagne di scavo compiute a partire dal 1951.

 

 
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