IL FORO Anche a Carsulae,
come in molte altre città di età romana, uno dei luoghi
pubblici per eccellenza era il foro.
La costruzione del foro, la cui piazza era pavimentata in
lastre di travertino, è da porre fra il I secolo a. C. e il I secolo d. C.
Laccesso era dato da due archi
quadrifronti, disposti alle estremità settentrionale e meridionale, a ridosso del cardo.
La planimetria del foro è nota nelle sue linee generali.
Nonostante la scarsa conoscenza del lato ovest,
parzialmente indagato, si può individuare il perimetro della piazza, trapezoidale, che
misura circa m 40 x 60.Sul lato sud del foro sono collocati i cosiddetti templi Gemini.
La lettura del lato ovest è difficoltosa a causa della documentazione che, come già
detto, è insufficiente.
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Sul lato nord il foro è quasi interamente occupato da
una fila di ambienti rettangolari absidati, comunemente definiti "edifici
pubblici". In tutti gli ambienti sono
presenti tracce di una ricca decorazione marmorea. Il quarto ambiente, posto a nord-est,
in genere viene interpretato come curia.
Non è tuttavia da escludere lipotesi che tali
ambienti avessero unaltra destinazione, come sacella o scholae, oppure
che lambiente maggiore fosse un santuario destinato al culto imperiale.
Il lato meridionale del foro è sopraelevato tramite una
serie di sostruzioni, sulle quali sono impostati i templi Gemini. |
Sul lato verso la Via Flaminia le sostruzioni terminano in una serie
di tre piccoli ambienti, destinati a tabernae, con copertura a volta e chiuse da
porte. Allinterno delle tabernae era presente il bancone di vendita in
pietra, a fianco della porta dingresso.
Data la loro posizione, sotto i templi, si potrebbe ipotizzare che allinterno si
svolgesse la commercializzazione di oggetti legati alla sfera del sacro. A ovest dei
templi alcuni muri in opera cementizia, con
rivestimento a blocchetti, delimitano un vano allungato e stretto, la cui interpretazione
è incerta. |